Il cane che somigliava a Garibaldi

Storie di cani. Come possa succedere una cosa del genere non si sa, ma una cosa è certa: quel cane assomigliava a Garibaldi. Ne emanava persino il carisma che l’uomo Giuseppe Garibaldi doveva possedere in abbondanza. Un uomo che ha segnato la Storia con imprese coraggiose e piene di grandi ideali di giustizia e libertà. E che, come la maggior parte degli italiani che hanno agito per il bene dell’ Italia, non riceve riconoscimenti come dovrebbe.

Garibaldi, il cane, appariva all’improvviso, all’inizio di un vicolo, un punto della città così appartato che quasi non percepisci. E non mi  sarei mai accorta della esistenza di questa stradina, anche perché non conosco nessuno personalmente che vi abiti.

E’ una specie di vicolo, stretto tra un palazzo molto alto, denominato da tutti gli abitanti “il palazzo della nave”, e alcune costruzioni basse sull’altro lato, del tipo capannone industriale.

Capitava che passando nel punto in cui questa stradina  si immetteva nel viale alberato, spuntasse il muso di “Garibaldi”, con gli occhi luminosi e dallo sguardo profondo di essere umano, e con una singolare barbetta di peli sul mento: Garibaldi nella faccia e nello sguardo!

Il cane “Garibaldi” è morto qualche anno fa, e la notizia è stata riportata dai giornali di zona, giornali che vengono distribuiti nei negozi di quartiere.

Sono zone di decentramento, così definite, che ricoprono un’area molto estesa della città. Ma si tratta pur sempre di una piccola parte della città, dove le notizie hanno una eco piuttosto limitata.

Lo ricordo ancora il cane Garibaldi, che ha accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza, un tempo lungo, perché  ha vissuto per quasi venti anni, un traguardo che certamente non raggiunge la maggioranza dei cani, ma rientra tra le possibilità dei più fortunati.

Garibaldi era un incontro certo, o quasi, che potevi fare percorrendo quella strada, un incontro fatto di sguardi che provocava sempre l’emozione…di imbattersi in un personaggio famoso che appartiene al mito.

Scrivo con termini che voi forse sentite di condividere, ma secondo me  di Garibaldi, l’uomo, in Italia si sa davvero poco, anche se questo è paradossale.

E va sottolineato che  questo uomo vissuto nell’Ottocento, nato a Nizza da genitori italiani, rivelò presto la propensione per una vita per niente sedentaria, ma divenne amante della vita di mare.

Si imbarcò presto, all’età di 16 anni, visse per molti anni in mare. Fece esperienze e incontri con persone che lo sensibilizzarono e lo convinsero che il mondo era percorso da un bisogno di libertà contro le tirannie.

Sposo’ le idee sansimoniane di Emile Barrault e in seguito di Giuseppe Mazzini, e le sue imprese,  hanno aiutato molti popoli, non solo quello italiano, a ritrovare la strada verso una maggiore democrazia e libertà dei popoli.

Era un uomo del suo tempo. Scrivo questo per controbattere a chi asserisce che era un semplice avventuriero.

La persona Giuseppe Garibaldi trova ancora oggi grande stima in paesi della grandezza del’Inghilterra,  lo dove lo considerano  un uomo valoroso e giusto.

Il cane “Garibaldi” mi ha fatto venire in mente tutto questo, e aggiungo che tra le tante imprese dell’uomo dei Due Mondi, c’è anche quella di aver fondato assieme alla signora Winter, l’Ente Nazionale Protezione Animali

http://www.enpa.it

Per tutte queste informazioni lascio il seguente link

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Garibaldi

Il cane “Garibaldi”, di cui ignoro il suo vero nome, faceva la guardia pattugliando la stradina che era talmente stretta da non avere marciapiedi. Quando passavo di lì incrociavo il suo sguardo, che mi accompagnava finché sparivo alla sua vista dietro l’angolo che la stradina faceva con la via principale.

Dopo aver letto la notizia della sua morte mi resi conto che non lo incontravo da diverso tempo.Infatti mi era mancato, in un certo senso.

cane-e.n.p.a.-garibaldi
foto di Eugenio Ansenhofs