Tokki e Buki – corse in collina

Tokki e Buki. cani di campagna – le corse in collina. Sono dolci le colline umbre, con la vista di Assisi in fondo alla valle. Quando arriva l’estate ogni essere vivente si esprime con esuberanza sullo sfondo di un cielo in tutte le sfumature del blu, solo  occasionalmente coperto  da bianche nubi spumeggianti.

E’ lì che Graziella e Simone passavano la pausa estiva da scuola,  ospiti al casolare della cara nonna paterna.

Il giorno cominciava molto presto, nonostante la apparente calma della campagna. Infatti gli animali davano inizio con grida di benvenuto alle luci del sole,  senza rimandare ulteriormente.

E allora il gallo si affrettava ad annunciare il giorno, e seppur con cautela le galline lo seguivano nel dare inizio ai giri intorno alla casa alla ricerca di qualunque cosa buona da beccare.

La colazione dei bambini era a base di latte e pane imbevuto. La mattina era il periodo più importante di tutta la giornata, per poter provvedere agli acquisti in paese di cibi e tutto quanto era necessario.

Il tratto da percorrere a piedi per raggiungere i negozi era davvero impegnativo, circa 3 km di strada non asfaltata, e sfruttare le ore più fresche della giornata diventava  fondamentale.

Il pomeriggio, quando il sole ormai era alto in cielo, si andava tutti a letto per il riposo, e si chiudevano le persiane in modo che l’aria calda potesse uscire dalla fessura lasciata aperta.

Ma quando il caldo del mezzogiorno cominciava a svanire, l’attività umana riprendeva a gran forza.

Allora i bambini con grida di gioia si lanciavano oltre l’uscio di casa per correre sui campi mietuti di recente, dove il grano tagliato a terra  feriva le caviglie al passaggio di chi li percorreva.

L’oro delle piantine tagliate del grano brillava sulla spianata e i bimbi trovavano gran piacere a lanciarsi giù per la collina, per farsi inondare dal flusso dell’aria che rinfresca la faccia e il corpo vestito dei soli pantaloncini corti e una maglietta a maniche corte.

Tokki e Buki erano i cani della zia Teresa, i due paladini incaricati di fare la guardia notte e giorno, e di assicurare che ogni passante venisse annunciato con un latrato.

I bambini decisero a testa e croce su chi dovesse gareggiare con Tokki e chi con Buki. Tokki aveva un solo occhio, a causa di uno brutto incontro con il gatto dei vicini.

Buki aveva una anno più del suo compagno, ed era il più prudente fra i due, soprattutto con i gatti, da cui si teneva a debita distanza. Erano cani di taglia media ma avevano il coraggio di un leone.

Quando Graziella, che era la più grande, gridava per la partenza della gara, questi due piccoli cani ce la mettevano proprio tutta per permettere al padroncino di turno l’agognata vincita.

Alle pendici della collina il traguardo, segnalato da un seggiolino, giungevano tutti col respiro affannoso, anche i cani apparivano stanchi, ma tutti erano già pronti per la risalita lungo i campi per la rivincita.

Quel giorno furono le galline, che ordinatamente presero a tornare verso l’ovile, a ricordare che il giorno volgeva alla sera e che il gioco sarebbe ripreso non dopo aver aspettato fino a domani.

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